Mese: Marzo 2022

Igiene dentaleIgiene dentale

Da bambini ci insegnano l’importanza dell’igiene dentale: per evitare di doversi otturare un dente, bisogna lavarsi bene i denti, evitare troppo zucchero, ma anche andare regolarmente dal dentista a farsi controllare e sottoporsi alla pulizia dei denti. Tutto questo diventa parte integrante della nostra routine, e l’appuntamento dal dentista sta sempre in calendario, almeno due volte l’anno.

Anche io, come tutte le persone responsabili, ho sempre fatto attenzione alla mia igiene dentale, al punto da sentirmi addirittura in colpa quelle volte in cui ho dovuto attendere più dei classici sei mesi per la visita di controllo. Poi mi è capitato di partire per un viaggio di lavoro che mi ha portato in Alaska dove avrei dovuto rimanere per sei mesi e dove, invece, mi trovo da due anni.

Essendo esperta di fauna e di microbi, mi è stato offerto un semestre di ricerca in situ, in un centro specializzato all’avanguardia che si trova in una zona remota dell’Alaska. L’idea mi ha entusiasmato da subito: amo viaggiare e vedere posti che normalmente non vedrei, inoltre amo il mio lavoro, e fare ricerca è l’aspetto in assoluto più bello di quello di cui mi occupo. 

Ho quindi subito accettato ed iniziato i preparativi per un periodo da vivere in condizioni estreme. Si trattava di accettare temperature bassissime, l’impossibilità di muoversi con veicoli a benzina (che congela sotto una certa temperatura) e, quindi, essere obbligati a rimanere lì fino all’arrivo dell’estate, abituarsi a vivere circondati da pochissime altre persone e senza alcun tipo di comfort. A me nulla sembrava tanto tragico, e poi sei mesi passano rapidamente, mi dicevo. 

Da subito mi è piaciuto il posto e mi sono trovata bene con i colleghi, al punto che, al termine dei sei mesi, ho accettato di rimanerne altri sei. Purtroppo, però, durante il secondo periodo ho iniziato a stare male e solo in quel momento ho capito l’importanza e la fortuna di avere un ospedale attrezzato a portata di mano. Nonostante la mia igiene dentale impeccabile mi era venuto un ascesso in bocca, che il medico del centro non era in grado di trattare oltre un certo punto. Alla fine, dopo una settimana di febbre e grande dolore, i miei compagni sono stati costretti a caricarmi su una slitta e trainare di peso fino alla stazione più vicina (otto chilometri) da dove mi hanno poi trasportato con i cani da slitta fino alla città e all’ospedale.

Nonostante l’esperienza a dir poco traumatica ho deciso di rimanere in Alaska a continuare le mie ricerche. Sono stati i miei eroici compagni di avventura a convincermi, con il loro incredibile gesto: tanta propensione all’altrui aiuto non mi era mai capitato di vedere.  

Quando hanno costruito il casino SloveniaQuando hanno costruito il casino Slovenia

Ricordo bene il giorno in cui hanno aperto il casino Slovenia. La piccola cittadina era in festa, era sabato e la maggior parte della gente, che non lavorava, si era riversata nel centro proprio per andare a vedere il casino. Vi era stata molta pubblicità per quell’apertura, si trattava in fondo del primo ed unico casino della regione e ci si aspettava che l’attrazione avrebbe aiutato molto l’economia locale, così come aveva fatto nelle altre parti del paese dove di casino ve ne esistevano da tempo. Certo, non tutti avevano accolto con gioia l’arrivo del casino Slovenia, contrari al tipo di intrattenimento e alle possibili conseguenze negative di tale attività (c’era chi parlava di aumento della criminalità, ad esempio, nonostante i numeri delle altre regioni dimostrassero il contrario), tuttavia, per lo più i cittadini erano contenti. Ed il giorno della sua apertura, aveva portato molti curiosi ad entrare al casino Slovenia.

Quella mattina anch’io mi ero alzato allegro e curioso di poter finalmente entrare nell’edificio che era stato al centro delle discussioni di tutta la cittadina per i due anni precedenti. Non c’è un conoscente, amico, familiare col quale non abbia, almeno una volta, avuto una conversazione a tal proposito. In fin dei conti, quando si vive in un posto piccolo, tutto sommato isolato, è difficile trovare argomenti interessanti di cui occuparsi. 

Dopo colazione, avevo fatto una doccia veloce ed avevo deciso di scendere in centro senza aspettare il resto della mia famiglia – avrei perso almeno altre due ore ad attendere che tutti fossero pronti. Li avevo salutati e, a piedi, mi ero diretto laddove la mia curiosità mi spingeva. Strada facendo avevo incontrato più di una persona che mi aveva fermato a chiacchierare, incuranti del fatto che io desideravo ardentemente varcare la soglia del casino Slovenia. Avevo fatto la mia parte, avevo conversato con gentilezza ed interesse, avevo chiesto del più e del meno, ma nella mia testa rimaneva fissa la mia meta. 

Verso l’ora di pranzo ero finalmente giunto al casino Slovenia. L’avevo visto spesso quell’edificio, in tutte le sue fasi di costruzione. Eppure, oggi aveva un’aura diversa: era finalmente diventato ciò per cui era stato creato, aveva acquistato il suo senso, era completo. 

Dopo averlo contemplato per qualche minuto mi ero incamminato verso l’entrata, seguendo la fila indiana di cittadini che mi precedevano. Una volta dentro mi resi conto che mi piaceva tutto del casino Slovenia, l’atmosfera era unica, non avevo mai visto un posto così. Da fuori non lo si poteva immaginare, ero davvero affascinato. Poi vidi il tavolo verde scuro della roulette, mi ci diressi e, con un sospiro di soddisfazione, mi sedetti a puntare sul mio numero fortunato……