Ricordo bene il giorno in cui hanno aperto il casino Slovenia. La piccola cittadina era in festa, era sabato e la maggior parte della gente, che non lavorava, si era riversata nel centro proprio per andare a vedere il casino. Vi era stata molta pubblicità per quell’apertura, si trattava in fondo del primo ed unico casino della regione e ci si aspettava che l’attrazione avrebbe aiutato molto l’economia locale, così come aveva fatto nelle altre parti del paese dove di casino ve ne esistevano da tempo. Certo, non tutti avevano accolto con gioia l’arrivo del casino Slovenia, contrari al tipo di intrattenimento e alle possibili conseguenze negative di tale attività (c’era chi parlava di aumento della criminalità, ad esempio, nonostante i numeri delle altre regioni dimostrassero il contrario), tuttavia, per lo più i cittadini erano contenti. Ed il giorno della sua apertura, aveva portato molti curiosi ad entrare al casino Slovenia.
Quella mattina anch’io mi ero alzato allegro e curioso di poter finalmente entrare nell’edificio che era stato al centro delle discussioni di tutta la cittadina per i due anni precedenti. Non c’è un conoscente, amico, familiare col quale non abbia, almeno una volta, avuto una conversazione a tal proposito. In fin dei conti, quando si vive in un posto piccolo, tutto sommato isolato, è difficile trovare argomenti interessanti di cui occuparsi.
Dopo colazione, avevo fatto una doccia veloce ed avevo deciso di scendere in centro senza aspettare il resto della mia famiglia – avrei perso almeno altre due ore ad attendere che tutti fossero pronti. Li avevo salutati e, a piedi, mi ero diretto laddove la mia curiosità mi spingeva. Strada facendo avevo incontrato più di una persona che mi aveva fermato a chiacchierare, incuranti del fatto che io desideravo ardentemente varcare la soglia del casino Slovenia. Avevo fatto la mia parte, avevo conversato con gentilezza ed interesse, avevo chiesto del più e del meno, ma nella mia testa rimaneva fissa la mia meta.
Verso l’ora di pranzo ero finalmente giunto al casino Slovenia. L’avevo visto spesso quell’edificio, in tutte le sue fasi di costruzione. Eppure, oggi aveva un’aura diversa: era finalmente diventato ciò per cui era stato creato, aveva acquistato il suo senso, era completo.
Dopo averlo contemplato per qualche minuto mi ero incamminato verso l’entrata, seguendo la fila indiana di cittadini che mi precedevano. Una volta dentro mi resi conto che mi piaceva tutto del casino Slovenia, l’atmosfera era unica, non avevo mai visto un posto così. Da fuori non lo si poteva immaginare, ero davvero affascinato. Poi vidi il tavolo verde scuro della roulette, mi ci diressi e, con un sospiro di soddisfazione, mi sedetti a puntare sul mio numero fortunato…