Abbiamo tutti percezioni diverse rispetto alle nostre varie parti del corpo, di cosa è bello e cosa no, di cosa ci piace e cosa vorremmo cambiare. Le orecchie non fanno eccezione… due persone che guardano le stesse orecchie potrebbero dunque trovarle perfettamente normali, oppure percepirle come sporgenti. Ad ogni modo, chiunque si senta a disagio con le proprie orecchie perchè sporgenti, non fa nulla di male se sceglie di liberarsene per sempre.
Accettare i propri difetti è una tra le cose più difficili da fare, richiede una volontà enorme, ma si tratta soprattutto di possedere grande forza interiore e la capacità di non farsi scalfire dai commenti o dagli sguardi altrui. Siccome le orecchie a sventola sono considerate dai nostri canoni estetici brutte perchè disarmoniche, è assolutamente capibile che chi ne soffre, possa decidere di visitare un chirurgo. Sentirsi bene con sè stessi, significa aumentare la propria autostima, cosa che porta a migliorare la propria vita sia emotiva, che lavorativa/professionale, che sociale.
Le orecchie a sventola sono un difetto (o meglio, una variazione) genetica, che viene a delinearsi già nel grembo materno. Arrivati ai cinque anni di età, le nostre orecchie hanno finito di svilupparsi e, quindi, già nei bambini è possibile intervenire per correggere le orecchie sporgenti. L’otoplastica, l’intervento correttivo delle orecchie a sventola, è un’operazione piuttosto semplice, che dura dalle 2 alle 5 ore e viene effettuata in day hospital e con anesteria locale sugli adulti. Diversa è la questione nei bambini, i quali dovranno sottoporsi ad anestesia totale e, quindi, passare una notte in osservazione in ospedale prima della dimissione. Si tratta di un’operazione relativamente sicura e con un altissimo grado di soddisfazione. Tuttavia, esistono rischi che è bene andare a sottolineare: in generale, trattandosi di un’operazione chirurgica, si incorre sempre nel rischio di infezioni o infiammazioni; nel caso specifico dell’otoplastica, poi, esiste la possibilità che l’intervento non produca i risultati desiderati. Ad esempio, le orecchie potrebbero non essere simmetriche; oppure, le cicatrici potrebbero non sparire col tempo, ma rimanere evidenti e quindi fastidiose; inoltre, esiste la possibilità che i tempi di recupero diventino più lunghi, accompagnati da dolore, gonfiore, ematomi.
Nel normale recupero post-operatorio, invece, è sufficiente rimanere a riposo totale per due giorni. Dopodichè si può ritornare alle attività normali di tutti i giorni, indossando una benda sulle orecchie per un massimo di sette giorni. Passata la prima settimana, l’unica altra accortezza da mettere in atto, è l’utilizzo di una fasciatura notturna, da portare per circa 6 settimane. Quindi, in un mese e mezzo dall’operazione, la guarigione sarà avvenuta per completo e tutto potrà tornare alla normalità.
In breve, chi soffre per le proprie orecchie a sventola, non dovrebbe vergognarsi di decidere per l’operazione che le correggerà, se si è rivolto al medico giusto ed è consapevole dei rischi.